LAC RGP

 

Tipi di Lenti

Applicazione con materiale morbido

In alcuni casi di cheratocono, in particolare in quelli avanzati, è possibile eseguire l’’applicazione con materiale morbido con una zona centrale piccola e curva che va a modellarsi sul cheratocono e da una zona periferica che si allinea alla restante cornea e parte della sclera. La qualità della visione è assicurata dallo spessore centrale della lente che risulta essere maggiore di comuni lenti morbide e l’ossigenazione è assicurata dal materiale con contenuto di acqua che consente l’uso giornaliero. La costruzione avviene in vari parametri e gradazioni - - .

Una ulteriore applicazione con materiale morbido può essere eseguita con una lente in cui il ricavato un incavo centrale - dove va a posizionarsi una lente a contatto gas permeabile in moda da ottenere un sistema unico -  il vantaggio di questa applicazione consiste nel riuscire ad adattare il sistema in base alla curvatura del cono ottenendo in più rispetto ad una morbida una migliore capacità visiva grazie alla lente semi rigida. Le due lenti una volta unite non fuoriescono e possono essere manipolate separatamente per l'inserimento e il disinserimento -

Applicazione per sormontare l'apice

Il caso in visione illustra chiaramente la filosofia applicativa in tutti i casi di cheratocono esteso e/o decentrato. Persona di quaranta’anni con cheratocono unilaterale avanzato in cui l’area di protrusione è localizzata 1,9 mm dalla linea di visione settembre2001pag24-fig-1

Applicando una lente gas permeabile per cheratocono, data la posizione decentrata del cono, si verifica un’allineamento in basso della lente -  evidenziato un contatto centrale (zona nera) che se protratto nel tempo può sfociare nella sensazione di occhio secco all’’abrasione e/o ulcerazione dell’’apice del cono oltre a un contatto della palpebra superiore con il bordo lente che genera corpo estraneo - Applicando una lente gas permeabile di grande diametro si ottiene una migliore distribuzione della lente sulla cornea periferica, non viene percepito il bordo che risulta posizionato sotto la palpebra superiore e l’apice del cono viene completamente sormontato dalla lente impedendo l’insorgere di problemi, inoltre il cono risulta irrorato da una notevole quantità di lacrime che impedisce la sensazione di occhio secco -

Applicazione per cheratoplastica

Successivamente al trapianto di cornea può rendersi necessario l’utilizzo di una correzione per ottenere un miglioramento del visus. Si tratta di applicazioni che nella maggioranza dei casi devono essere di grande diametro per superare le zone di innesto e cicatrizzazione del tessuto corneale. L’esperienza del contattologo condurrà alla decisione di utilizzare geometri tradizionali con la zona periferica della lente più sollevata di quella centrale

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Fig. 4  L'appoggio della lente sulla sclera impedisce alla palpebra di percepire il bordo della lente.

oppure più sofisticate come la “geometria inversa” in cui la zona periferica risulta essere più curva in modo da “avvolgere” completamente sia la zona di innesto che quella periferica per migliorare centraggio e posizionamento

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Fig. 5  Lente a geometria inversa con appoggio sulla sclera applicata in casi di forte irregolarità della cornea.

Nei casi più semplici posso essere eseguite applicazioni con materiali morbidi a geometria inversa per mascherare leggere irregolarità

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La presbiopia e lenti a contatto

Le soluzioni attualmente disponibili sono realizzate con il principio della visione simultanea. Gli occhi ricevono contemporaneamente le immagini per lontano che quelle per vicino e il cervello seleziona l’immagine che vuole utilizzare. Qualora queste lenti non dovessero soddisfare per visione non ottimale, oppure per l’impossibilità di correggere eventuali astigmatismi, è possibile differenziare due distinte zone di visione, la parte superiore pe la visione a distanza e quella inferiore per la visione da vicino. Il bilanciamento nella posizione corretta è ottenuto con un prisma che impedisce la rotazione nell’’occhio garantendo così una visione senza compromessi. Le applicazioni sono realizzabili sia con materiale morbido che semirigido gas permeabile

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Adattiamo le lenti agli occhi, e non gli occhi alle lenti...

......ridona un sorriso al tuo sguardo.

Il nostro centro, prima di applicare qualsiasi lente a contatto, segue un protocollo scrupoloso, per garantire la sicurezza dell'adattamento.

KERATOCONO

Le soluzioni applicative si diversificano in relazione all'apice del Kono, la sua ampiezza e posizione.

  • Materiali RGP con superfice idrofila adatte nei casi di basso BUT e/o scarsa lacrimazione, parametri costruttivi personalizzati per applicazioni in presenza di apice centrale e non esteso.
  • Materiali con centro rigido e bordo morbido adatte nei casi di keratocono iniziale o con apice non eccessivamente decentrato.
  • Materiali RGP ad alta permeabilità (DK 100) per applicazioni in diametro 11.50 consentono di sormontare apici molto decentrati e/o estesi ed allinearsi sulla periferia della cornea.
  • Materiali RGP DK oltre 100 per applicazioni di semisclerali in diametri 12.50 e 14.00 per keratoconi avanzati, confort garantito dall'adattamento su misura.
  • Materiali ad alta idrofilia per morbide tricurve con spessore centrale maggiorato per keratoconi dove la forte sensibilità rende difficoltoso l'adattamento con lenti di altro tipo, buon compromesso tra visus e confort. Soluzione applicativa utilizzabile anche in caso di pratiche sportive quali calcio, basket, ecc. , praticamente escluse con lenti tradizionali.
  • Applicazioni per keratoplastica, adattate su misura per casi di astigmatismo residuo anche ad assi obliqui.

 

 

3 Risposta

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