Le lenti a contatto usate male possono provocare grossi danni fino a far perdere addirittura l’occhio.
Per ridurre drasticamente tali rischi, è fondamentale che il paziente si sottoponga ad una visita oftalmologica completa prima di procedere con l’applicazione di lenti a contatto di qualsiasi genere.
La SOI (Società Oftalmologica Italiana) ha rilevato tramite un’indagine di Nexplora, che a perdere la vista sono soprattutto le donne e l’età in cui si manifesta maggiormente il rischio è intorno ai 25 e i 34 anni.
Le lenti a contatto più accusate di provocare danni sono le morbide disposable (usa e getta), mensili, quindicinali o settimanali.
I motivi per il quale si manifestano questi rischi sono diversi a incominciare dalla negligenza e scarsa cura da parte degli utilizzatori.
Una giusta manutenzione può ridurre parte dei rischi che si possono presentare.
Il “massaggio” della lente con un apposito detergente e/o la “soluzione unica” serve a ripulirla dalle proteine che vi si depositano con l’uso e ciò va fatto sempre.
Mentre i contenitori delle lenti devono essere sostituiti con una certa frequenza.
Differente discorso per le lenti a contatto morbide giornaliere e le rigide gas permeabili; le prime devono essere buttate via dopo l’uso, anche se sono state portate per poche ore; le altre sono meno a rischio di infezioni, ma va ugualmente osservata una igiene scrupolosa.
L’acqua corrente può contaminare le lenti morbide con infezioni del tipo Acanthamoeba i cui danni sono rappresentati da ascessi e cheratiti corneali irreversibili che possono portare anche alla perdita dell’occhio. E’ quindi sconsigliato farsi la doccia con le lenti o utilizzarle in piscina o al mare. Non mancano infezioni da candida, streptococco, stafilococco, pseudomonas.
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